le meduse

Pubblicato il da esplorandoilmondodelpiupiccolo

   Le  meduse

 Le meduse si sa sono quasi tutte urticanti ma ai Tropici sarà bene maggiormente tenerle alla larga in quanto alcune specie possono essere molto pericolose.
Tra tutte cito le più famose: le VESPE DI MARE che fanno parte delle velenosissime "Meduse a Scatola ". Pensate che queste meduse Australiane (vivono soprattutto nel Queensland) sono considerate tra gli esseri viventi più velenosi al mondo e dopo il Cobra Reale ed ovviamente le zanzare sono gli animali che causano più morti anche più degli squali. Ogni anno alcuni bagnanti vengono urtati dai tentacoli (anche morti o pezzi di tentacoli) di questo essere con conseguenze in molti casi mortali.
La "strisciata" è dolorosissima e causa il collasso nel giro di un minuto o due.
A questa famiglia appartiene la (pseudo) medusa IRUKANDJI (Carukia Barnesi, grande come una nocciolina, poco visibile perchè trasparente e con tentacoli finissimi lunghi un metro e mortale). Il governo Australiano cerca di combatterle attivamente.
Per fortuna (nostra) le pericolose meduse Australiane in genere sono presenti solo durante la stagione estiva (cioè quando da noi è inverno) e quindi fuori stagione rispetto la maggior parte dei turisti Europei.
In caso di avvelenamento: chiamare il medico, sciacquare la parte in acqua salata (MAI in acqua dolce) o meglio con l'aceto SENZA STROFINARE; a questo proposito nei mesi estivi corrispondenti al nostro inverno in Australia vi sono lungo le spiagge delle bottiglie di aceto (vinegar in inglese) per un primo soccorso; bisogna anche togliere gli eventuali tentacoli o pezzi dell'animale dalla pelle con delle pinzette o del nastro adesivo. Nel caso delle cubomeduse Australiane esiste un antitodo.incontrare
alcune specie di meduse sott'acqua è uno spettacolo che  offre immagini indimenticabili. Il loro lento movimento permette un'attenta osservazione e lasciano al subacqueo un velo di mistero e curiosità.
Le meduse appartengono al phylum zoologico forse più noto ai subacquei: i Celenterati o Cnidari. In questo gruppo, che mostra una grande varietà di forme (pensate al Corallo, o agli anemoni di mare), vengono comprese tre Classi; quella delle meduse è denominata Scifozoi (lett. = animali a forma di tazza). Il nome Cnidari proviene da particolari cellule, gli cnidoblasti che contengono al loro interno una struttura urticante, la nematocisti. Essa comprende un filamento avvolto su se stesso che viene espulso sotto stimolo meccanico o chimico.
Alcuni Celenterati hanno queste cellule sparse lungo tutto il corpo, così, appena l'animale viene sfiorato, le nematocisti scaricano il filamento che va a "conficcarsi" nella pelle. La sensazione di bruciore è immediata e molto forte, paragonabile ad una ustione.
Il corpo di una medusa è costituito da una forma a campana, detta ombrella, e da una struttura allungata al di sotto, detta manubrio, che spesso si divide in più braccia e tentatcoli. Le nematocisti sono collocate soprattutto sui tentacoli, per catturare le prede. Per questo toccandole sull'ombrella, alcune meduse, non sono urticanti. Questi particolari animali sono costituiti dal 98% di acqua, per questo, tolti dall'elemento liquido si afflosciano e perdono ogni forma. Nell'ombrella c'è una struttura gelatinosa detta mesoglea che consente alla medusa un migliore galleggiamento. Lo spostamento in acqua infine è dato da fasci muscolari disposti lungo il margine interno dell'ombrella. Quando le contrazioni terminano, l'animale affonda lentamente.
Le meduse più comuni del Mediterraneo sono 3: la Pelagia noctiluca, la Cotylorhiza tuberculata e la Rhizostoma pulmo.
La Rhizostoma pulmo è la medusa di cui parlavamo all'inizio, può superare i 50-60 cm. di diametro e le sue braccia sono corte e tozze. La colorazione è bianco latte-azzurrognola. mentre il margine dell'ombrella è violetto. La superficie esterna dell'ombrella non è urticante, mentre possono esserlo i tentacoli (ma, come al solito, dipende dalla sensibilità individuale).
La medusa viene anche chiamata volgarmente "polmone di mare" a causa del tessuto frastagliato, simile a quello polmonare, che è presente nella parte centrale delle braccia.
La Pelagia noctiluga detta medusa luminosa perché di notte è fosforescente, è la più pericolosa. Le sue dimensioni sono molto ridotte (circa 10 cm. di diametro) e il colore è rosa-marroncino. Spesso se ne vedono interi banchi che ricoprono alcuni tratti della superficie marina. Possiede tentacoli esili e lunghissimi, tanto a volte da riuscire a "colpire" senza essere vista.
La Cotylorhizav tuberculata è molto particolare, ha un'ombrella a forma di disco ed una serie di tentacoli terminanti anche essi con dei dischetti. L'aspetto è quello di un cespuglio fiorito.....sottosopra! Sotto l'ombrella spesso si nota un gruppo di pesciolini al ....pascolo che aspettano gli avanzi del pasto della medusa. Non è comunque una specie pericolosa e può raggiungere i 30 cm. di diametro.
Tutte le meduse fanno parte del plancton, cioè di quegli organismi che non riescono ad opporsi in modo determinante alle onde o alle correnti marine. Più precisamente, le meduse, rientrano nella categoria del "megaplancton", cioè specie di grandi dinensioni. Infatti, è bene ricordare che esiste tutta un'altra parte di plancton, invisibile, che è la più numerosa. Gli organismi del plancton hanno perciò sviluppato una serie di adattamenti tali da permettere loro la massima galleggiabilità. Le meduse, ad esempio, hanno la caratteristica "ombrella" a forma di paracadute! Mentre gli altri organismi sono più piccoli, invisibili ad occhio nudo, e restano "fluttuanti" più facilmente.
La riproduzione delle meduse è piuttosto complicata, consistendo di due fasi: una sessuale ed una asessuale. Nel primo tipo, la riproduzione sessuale, la medusa femmina emette le uova che vengono poi fecondate dal maschio. Comincia così una nuova vita sotto forma di una piccola larva ciliata, la planula, che nuota per un po' di tempo nel mare. La planula poi scende sul fondo marino e vi si fissa; successivamente assume un'altra forma: il polipo. Questo polipo viene chiamato scifostoma ed è simile ad una piccola attinia o ad una medusa capovolta.
A questo punto inizia la riproduzione asessuale, cioè il polipo comincia a sezionarsi trasversalmente prendendo l'aspetto di una pila di piattini. Ogni "piattino", detto efira, si stacca dall'organismo centrale, si capovolge e diventa piano piano una medusa adulta. E’ affascinante, non è vero ?!

Si chiama «Turritopsis nutricula», è una medusa e secondo i biologi potrebbe essere l'unico animale potenzialmente immortale, in grado di passare a volontà da uno stadio avanzato ad uno primitivo del suo ciclo vitale.
In tal modo riuscirebbe di fatto a invertire la freccia dell'invecchiamento, passando dallo stato adulto di medusa a quello di polipo, rigenerando nel contempo la sua intera struttura: un ciclo che teoricamente è in grado di ripetere un numero di volte indefinito.
Il processo sarebbe reso possibile dalla trans-differenziazione, meccanismo in base alla quale un tipo di cellula è in grado di trasformarsi in un'altra: alcune specie - come le salamandre, in grado di rigenerare la coda - lo usano in modo limitato, mentre «Turritopsis» la applica al suo intero corpo.

                                                                          

 

 

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